domenica 13 novembre 2016

CONSAPEVOLEZZA ALIMENTARE: I GENITORI EDUCANO I FIGLI PER RAGGIUNGERLA


CONSAPEVOLEZZA ALIMENTARE
I genitori educano i figli per raggiungerla


Il cibo occupa un posto importante nella vita di tutti noi che dedichiamo del tempo per comprarlo, cucinarlo, servirlo, mangiarlo, curiamo l'ambiente fisico e sociale in cui mangiamo, ci occupiamo della pulizia e riordino dopo il pasto. Ciascuna di queste attività,se ci pensiamo, offre occasione per sviluppare consapevolezza. Facciamo inoltre attenzione a quanto mangiamo, quanto spesso, quando e come ci sentiamo dopo aver mangiato. Informiamoci riguardo alla qualità del cibo, a come è stato coltivato o prodotto, da dove viene, che cosa contiene. Utile è riflettere soprattutto su come ci sentiamo dopo aver mangiato ad esempio cibi artificiali, industriali oppure quale differente sensazione c'è tra mangiare in fretta o lentamente. Soffermiamoci a guardare ciò che c'è nel piatto, osservandone la consistenza, il colore, la forma, l'odore, notiamo quale cibi ci piacciono di più e che gusto hanno. Invitiamo anche i bambini a fare tutto questo insieme a noi. Imparare a mangiare i cibi giusti e salutari fa parte dell'educazione e della cultura. Facciamo la spesa insieme, compriamo alcuni alimenti e poi assaggiamoli insieme. Chiediamo al bambino il suo parere sull'aspetto e sapore: se è troppo o poco dolce, se è salato, se è unto, amaro, o acido. Valutiamo la consistenza: duro, morbido, secco, friabile, croccante e così via. Se c'è un'etichetta leggiamo insieme gli ingredienti avremo così l'occasione di spiegare che lo zucchero, soprattutto se è troppo, fa male, che l'olio d'oliva è preferibile a burro e margarina, se c'è una serie di E vuol dire che il prodotto è arricchito di sostanze spesso artificiali. Facciamo notare quanto sono belli i colori del banco del fruttivendolo dove sono esposte frutta e verdure fresche di stagione, rimarcando l'importanza per la salute di usare alimenti naturali invece che artificiali. Invitiamo il bambino ad assaggiare sempre qualcosa di nuovo lasciandolo libero di non mangiare se non lo gradisce, chiedendo di motivare il rifiuto insegnando le parole necessarie: salato, insipido, amaro, ecc.. Assolutamente deleterio è mangiare distrattamente ad esempio guardando la televisione che non dovrebbe stare in cucina: il pranzo è un momento in cui la famiglia si ritrova e parla quindi diventa un'occasione per rinsaldare la sua unità e caricare di salutari valori il momento del pasto.

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