giovedì 3 luglio 2014

DOLCI: BISOGNO D'AFFETTO O SEMPLICE GOLOSITA'?

DOLCI

BISOGNO D'AFFETTO O SEMPLICE GOLOSITA'?


Spesso il bisogno di dolci non è sollecitato soltanto dal piacere dei sensi e quindi dalla gola, ma dal suo effetto consolatorio per la psiche. Il cibo dolce dà conforto, serenità, sostegno nei momenti difficili. C'è una spiegazione scientifica in tutto ciò.


L'assunzione di cibi zuccherini o comunque ricchi di carboidrati (pasta, biscotti, pasticcini, torte, gelati, cioccolatini) provoca un innalzamento dei livelli di serotonina.

Nota come l'ormone del buon umore la serotonina ha vari effetti:
aumenta la sensazione di sazietà, tranquillizza, concilia il sonno.

Questa influenza degli alimenti dolci sul tono dell'umore porta le persone con problemi psicologici a dare la precedenza a quei cibi che le aiutano a sentirsi meglio. Così si può arrivare a sovrappeso o obesità, situazioni queste che vanno ad aggravare il senso di disagio. Uscire da questo circolo vizioso non è semplice e spesso richiede un supporto di tipo psicologico.

Tuttavia si possono attuare piccole astuzie per superare il problema.

Chi prova un'attrazione fatale per le pasticcerie dovrà imparare a controllarsi e a tenersi alla larga dai luoghi a rischio, consci del fatto che anche in ambito alimentare vale il detto “lontano dagli occhi lontano dal cuore”.
Non solo i dolci, ma anche gli amidi contenuti nei cereali in chicchi tipo riso o grano e loro derivati tipo pane e pasta innalzano la serotonina: invece di buttarvi su un profitterole, aspettate l'ora di pranzo per farvi un bel piatto di pastasciutta oppure appagate la voglia con una banana. Assumerete meno calorie e avrete effetti più duraturi perchè i carboidrati complessi vengono bruciati più lentamente dall'organismo.
Altre fonti alternative di serotonina sono l'esposizione alla luce del sole e l'attività fisica. Quindi se vi sentite giù di morale reagite con una bella passeggiata all'aria aperta.
Se siete tra coloro che non ce la fanno a rinunciare al dolce provate queste piccole strategie:

Cercate di gestire le porzioni, accontentadovi di dosi ragionevoli. Ma puntate sulla qualità di ciò che mangiate: se cedete alla tentazione fatelo bene.

Non gettatevi avidamente sul cibo, ma gustatelo con calma: la sensazione di piacere sarà più intensa e duratura

Chi è abituato a consumare grosse dosi di dolciumi o fa largo uso di dolcificanti mantiene la capacità di identificare il gusto dolce a livelli troppo alti e non riesce più a percepire il dolce naturale degli alimenti come la frutta o il latte.
Ma il gusto è condizionabile: riducendo progressivamente i livelli di zucchero nei cibi nel giro di 2 mesi potrete placare la vostra golosità anche mangiando una banana.
Imparate a elaborare un sistema di controllo: abbassate la soglia di soddisfazione, col tempo riuscirete ad appagarvi con un solo cioccolatino.
Non vivete il dolce come un cibo proibito, perchè lo caricherete di un significato che va oltre la sua semplice funzione di alimento buono e appagante.

MEGLIO CONSUMARE I DOLCI NELLA PRIMA PARTE DELLA GIORNATA

Una piccola quantità di dolce a fine pasto viene modulata meglio. Comunque è consigliabile concedersi il dessert dopo pranzo piuttosto che dopo cena. La prima parte della giornata, infatti è quella in cui gli zuccheri vengono metabolizzati meglio perchè l'insulina raggiunge il picco tra mezzogiorno e le due e dopo le 3 comincia a scendere. Tuttavia è dopo le 5 che la voglia di compensazione di dolce si fa più incontrollabile. Per superare questo momento è importante fare dei pasti sostanziosi nella prima parte della giornata. Saltando la colazione e facendo un pranzo frugale, infatti, vengono assommati debiti nutrizionali che inevitabilmente l'organismo pretenderà di riscuotere al momento della cena.

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