DOLCI
BISOGNO D'AFFETTO O
SEMPLICE GOLOSITA'?
L'assunzione
di cibi zuccherini o comunque ricchi di carboidrati (pasta, biscotti,
pasticcini, torte, gelati, cioccolatini) provoca un innalzamento dei
livelli di serotonina.
Nota
come l'ormone del buon umore la serotonina ha vari effetti:
aumenta
la sensazione di sazietà, tranquillizza, concilia il sonno.
Questa influenza
degli alimenti dolci sul tono dell'umore porta le persone con
problemi psicologici a dare la precedenza a quei cibi che le aiutano
a sentirsi meglio. Così si può
arrivare a sovrappeso o obesità,
situazioni queste che vanno ad aggravare il senso di disagio. Uscire
da questo circolo vizioso non è semplice e spesso richiede un
supporto di tipo psicologico.
Tuttavia si possono
attuare piccole astuzie per superare il problema.
Chi
prova un'attrazione fatale per le pasticcerie dovrà imparare a
controllarsi e a tenersi alla larga dai luoghi a rischio, consci
del fatto che anche in ambito alimentare vale il detto “lontano
dagli occhi lontano dal cuore”.
Non
solo i dolci, ma anche gli amidi contenuti nei cereali in
chicchi tipo riso o grano e loro derivati tipo pane e pasta
innalzano la serotonina: invece di buttarvi su un profitterole,
aspettate l'ora di pranzo per farvi un bel piatto di pastasciutta oppure
appagate la voglia con una banana. Assumerete meno calorie e avrete
effetti più duraturi perchè i carboidrati complessi vengono
bruciati più lentamente dall'organismo.
Se siete tra coloro che non ce la fanno a rinunciare al dolce provate queste piccole strategie:
Cercate
di gestire le porzioni, accontentadovi di dosi ragionevoli. Ma
puntate sulla qualità di ciò che mangiate: se cedete
alla tentazione fatelo bene.
Non
gettatevi avidamente sul cibo, ma gustatelo con calma: la
sensazione di piacere sarà più intensa e duratura
Chi
è abituato a consumare grosse dosi di dolciumi o fa largo uso di
dolcificanti mantiene la capacità di identificare il gusto dolce a
livelli troppo alti e non riesce più a percepire il dolce
naturale degli alimenti come la frutta o il latte.
Ma
il gusto è condizionabile: riducendo progressivamente i
livelli di zucchero nei cibi nel giro di 2 mesi potrete placare la
vostra golosità anche mangiando una banana.
Imparate
a elaborare un sistema di controllo: abbassate la soglia di
soddisfazione, col tempo riuscirete ad appagarvi con un solo
cioccolatino.
Non
vivete il dolce come un cibo proibito, perchè lo caricherete di
un significato che va oltre la sua semplice funzione di alimento
buono e appagante.
MEGLIO CONSUMARE I
DOLCI NELLA PRIMA PARTE DELLA GIORNATA
Una piccola quantità
di dolce a fine pasto viene modulata meglio.
Comunque è consigliabile concedersi il dessert dopo pranzo
piuttosto che dopo cena. La
prima parte della giornata, infatti è quella in cui gli zuccheri
vengono metabolizzati meglio perchè l'insulina raggiunge il picco
tra mezzogiorno e le due e dopo le 3 comincia a scendere. Tuttavia è
dopo le 5 che la voglia di compensazione di dolce si fa più
incontrollabile. Per superare questo momento è importante fare dei
pasti sostanziosi nella prima parte della giornata. Saltando
la colazione e facendo un pranzo frugale, infatti, vengono assommati
debiti nutrizionali che inevitabilmente l'organismo pretenderà di
riscuotere al momento della cena.
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