martedì 26 aprile 2016

PREVENZIONE E CURA DEL DIABETE

PREVENZIONE E CURA DEL DIABETE:
ALIMENTAZIONE E ATTIVITA' FISICA
Ci sono circa 3 milioni di persone in Italia con il diabete. Alla base di questa patologia ci sono scarsa attività fisica ed un'alimentazione povera di verdura e frutta freschi, ricca di cibi raffinati tipo pizze, pane e pasta bianca, zucchero, dolci in genere, bevande zuccherate, cibo industriale confezionato. Se quest'alimentazione è presente sin dall'infanzia si altera la regolazione degli zuccheri nel sangue, si danneggia la produzione d'insulina. Il glucosio, lo zucchero semplice che deriva dal metabolismo dei cibi prima citati, si accumula nel sangue provocando danni a cuore, vasi sanguigni, cervello, occhi, ossa, reni, ecc.. Il primo passo della prevenzione è rivedere la dieta quotidiana, lo stile di vita deve essere attivo e prevedere anche 7-8 ore di sonno ogni notte per permettere agli ormoni che regolano il senso di sazietà di generarsi e agire di giorno evitando attacchi di fame che predispongono a sovrappeso e diabete.
CIBI DA METTERE NEL PIATTO: verdure fresche di stagione e di ogni tipo abbondanti, cotte e crude, pesate a crudo da 600 a 750 g. al giorno. Contrastano i picchi elevati di glucosio ed il sovrappeso; la frutta va invece mangiata con moderazione, 2 o 3 frutti al giorno, può alzare la glicemia; legumi,  ricchi di fibre anch'essi, tengono sotto controllo i livelli di glucosio, regolarizzano l'intestino pigro e aumentano il senso di sazietà; cereali e loro derivati tipo pasta o pane devono essere integrali  ricchi di fibre, da mangiare però in quantità moderate cioè 60 g a porzione; tra le proteine, oltre i legumi, ci sono il pesce, carni bianche magre, tofu e tempeh, parmigiano per condire , uova non più di 2 la settimana.


lunedì 25 aprile 2016

DIABETE


E' una malattia caratterizzata da aumento del glucosio nel sangue e dalla sua comparsa nelle urine. L'insulina prodotta dal pancreas non è più sufficiente a portare via tutto il glucosio dal sangue. La diagnosi si basa su livelli di glicemia a digiuno superiori a 126 mg/dl riscontrati almeno 2 volte oppure di emoglobina glicata, che  consente di valutare l'andamento medio della glicemia negli ultimi 2 o 3 mesi, superiori a 6,5%. Esistono 2 condizioni intermedie indicative di una predisposizione a sviluppare il diabete: nel caso si riscontrino almeno 2 valori di glicemia a digiuno compresi tra 110  e 126mg/dl si parla di alterata glicemia a digiuno; se i valori della glicemia dopo 2ore dal pasto sono compresi tra 140 e 200 mg/dl,anche in questo caso dopo 2 riscontri, si tratta di ridotta tolleranza glucidica. Tali condizioni non devono essere trascurate: in queste 2 fasi , con la giusta alimentazione, si può far molto per evitare il diabete vero e proprio. I sintomi classici del diabete sono stanchezza, sete e produzione di urina eccessiva, ma si manifestano solo nelle forme più gravi, altrimenti lo si scopre attraverso gli esami del sangue. Ipertensione e disturbi visivi  potrebbero indicarne la presenza.

domenica 24 aprile 2016

SOVRAPPESO E OBESITA' IN GRAVIDANZA

SOVRAPPESO E OBESITA' IN GRAVIDANZA
La condizione di normopeso all'inizio di gravidanza è la migliore aspettativa per madre e nascituro mentre sovrappeso e obesità comportano gravi disturbi per ambedue. Tra questi la PREECLAMPSIA (perdita di proteine attraverso i reni, gonfiori e ipertensione arteriosa) riduce l'apporto di ossigeno e di nutrienti al feto; il DIABETE GESTAZIONALE che si sviluppa proprio in gravidanza, chi lo contrae rischia di ammalarsi di diabete 2 anche a distanza di anni dal parto mentre il bambino va incontro a MACROSOMIA cioè crescita eccessiva del feto con conseguenti difficoltà alla nascita e probabilità di sviluppare diabete anche lui da adulto. Il forte sovrappeso fa impennare i rischi di ABORTO SPONTANEO, NASCITA PRETERMINE, PARTO CESAREO, INFEZIONI DELLE VIE URINARIE e DEPRESSIONE POST-PARTUM.
Durante la gravidanza:
la MAMMA NORMOPESO può aumentare da 11 a 15 kg
la MAMMA SOTTOPESO da 12 a 18 kg
la MAMMA SOVRAPPESO da 7 a 11,5 kg
la MAMMA OBESA da 5 a 10 kg 

domenica 10 aprile 2016

MAMME IN GRAVIDANZA

MAMME IN GRAVIDANZA
La gravidanza per ogni donna è un momento molto particolare e non per niente è anche detto “stato interessante”. La miglior cosa sarebbe arrivare al momento già preparate soprattutto per quanto riguarda stile di vita e alimentazione  ed iniziare quindi in condizioni di normopeso. Se si è troppo magre o sovrappeso è necessario farsi prescrivere una dieta personalizzata dal proprio ginecologo o da un esperto dietologo.  Il fai-da-te è sempre rischioso. In generale si può dire che il primo passo consiste nel cambiare modo di fare la spesa per tagliare le calorie inutili: comprare alimenti freschi e di stagione, leggere le etichette e scartare prodotti eccessivamente ricchi di grassi, di zuccheri ed anche di sale, evitare tutti gli alcolici. Durante i nove mesi non è necessario mangiare per due, come si credeva una volta. Nel primo trimestre non c'è bisogno di aumentare l'apporto calorico, nel secondo trimestre invece si introducono dalle 250 alle 350 kcal in più, nel terzo trimestre da 450 a 500 kcal. Bisogna pesarsi regolarmente. Se all'inizio della gestazione si è normopeso l'aumento concesso durante i nove mesi è compreso tra 9 e 16 kg, la media ideale è però di 12-13 kg. Una buona regola è fare il pieno di calorie a colazione e pranzo mentre la cena sia leggera.  Meglio fare piccoli pasti, ma più frequenti per evitare lunghi periodi di digiuno. Ricorrere ad integratori di acido folico il cui fabbisogno raddoppia nel primo trimestre. Altro elemento prezioso è il ferro che si può trovare nelle foglie verdi, frutta secca, lievito, fegato, cereali,ma che può essere assunto sotto forma di integratore insieme a calcio, magnesio e potassio. Muoversi: per controllare l'aumento di peso e stimolare il metabolismo è sufficiente una moderata e costante attività fisica come ad es. camminare e passeggiare. Chi è abituata a fumare sigarette un categorico consiglio è: “smettere di fumare!” 

sabato 5 marzo 2016

EFFICACE CONTRO I RADICALI LIBERI

VITAMINA C


E' stata a lungo considerata una vitamina antiscorbutica e antinfettiva. Oggi si sta scoprendo la vastità e la complessità delle sue funzioni. Partecipa alla protezione degli acidi grassi polinsaturi della membrana cellulare e questo è essenziale per il buon funzionamento di tutte le cellule. Oggi si sa che interviene in quasi tutte le reazioni chimiche dell'organismo e in numerosi metabolismi. E' molto diffusa in natura. Si trova nei vegetali, particolarmente nelle parti più colorate (verde, rosso) di frutta e verdura, specie cruda, ma anche, in misura minore, cotta, conservata o surgelata. E' presente soprattutto nella frutta acida tipo agrumi, fragole, lamponi, ribes nero, kiwi. Ne contiene poca sia l'uva che la banana ed è quasi nulla nei fichi. Si trova in grande quantità nei cavoli, nei pomodori secondo la specie e la stagione (poco in quelli piccoli coltivati in serra d'inverno). Anche nelle patate il suo contenuto varia secondo la conservazione e la cottura; le patate novelle ne sono molto ricche;quelle cotte con la buccia, al vapore e in acqua più di quelle fritte. Una buona fonte sono anche le erbe aromatiche. Nei prodotti surgelati è presente in quantità maggiore che in quelli sterilizzati col calore e spesso più in questi che nei prodotti teoricamente freschi, ma in realtà soggetti a trasporto, lunghe soste nei magazzini, manipolazioni e così via. E' solubile in acqua, distrutta da: contraccettivi orali, cortisone, aspirina, antibiotici, febbre, tabacco, stress, ossigeno, luce e calore. Una cottura lenta la altera più di una cottura breve a temperatura elevata. Si degrada durante l'immagazzinamento e la preparazione dei cibi. Per essere sicuri di assumere il giusto fabbisogno si consiglia di consumare tutti i giorni: un cibo crudo (frutta, verdura, insalata) ad ogni pasto prima colazione compresa; un piatto di verdura verde o una minestra di verdure. Una dose di 50 mg corrisponde all'incirca a: 120 g di patate novelle, 100 g di agrumi, 100 g di cavoli, 100 g d'insalata, 150 g di pomodori. Quando il fabbisogno è maggiore? Nella donna incinta, che allatta o che usa contraccettivi orali. Nell'infanzia è proporzionale alla superficie corporea. Con l'età aumenta il fabbisogno perchè diminuisce l'assimilazione a livello gastrico e una parte viene distrutta nell'intestino quando lo stomaco non produce più abbastanza acido cloridrico


venerdì 12 febbraio 2016

IL POSTO DEL FUTURO DIPENDE DA NOI

RADICALI  LIBERI

L'uomo ha un bisogno assoluto di ossigeno per vivere. Ma l'ossigeno può essere anche tossico quando alcuni suoi atomi, che hanno un elettrone in meno, denominati radicali liberi, cercano di rubare ad un altro atomo l'elettrone mancante per diventare stabili. L'atomo aggredito si trasforma così in radicale libero, va a sua volta alla ricerca di un altro atomo per rubare l'elettrone che lo stabilizza fino a scatenare una reazione a catena che crea altri radicali liberi. Il risultato è la degenerazione della cellula attaccata. L'organismo utilizza questa capacità di demolizione per difendersi da germi ed elementi patogeni. Quando il numero dei radicali liberi è sotto controllo tutto procede per il meglio, un po' come succede per una sostanza potenzialmente tossica che, utilizzata in giuste dosi, diventa un farmaco indispensabile per curare le malattie. Ma la medesima sostanza diventa velenosa se presa in dosi eccessive. Quando il numero dei radicali liberi è in eccesso iniziano ad attaccarsi alle cellule e provocano i danni tipici dell'invecchiamento, l'arteriosclerosi, danni a mucose e altre strutture cellulari, danni alla catena genetica del DNA. I radicali liberi  sono prodotti dal corpo  in caso d'infezione o durante la trasformazione del cibo e dell'ossigeno in energia. Altri fattori esterni che contribuiscono alla produzione di radicali liberi sono: inquinamento dell'aria, insetticidi e altri prodotti chimici contenuti nei cibi, fumo di sigaretta, radiazioni, stress fisico ed emotivo, alcuni medicinali, alimenti mal digeriti o mal assimilati. L'organismo ha una difesa naturale contro i radicali liberi: gli enzimi che agiscono all'interno della cellula mentre al di fuori della cellula si difende producendo molecole che hanno il compito di “sacrificarsi” mediante la cessione di elettroni. Un altro aiuto nei confronti dei radicali liberi viene da molecole antiossidanti che dobbiamo assumere con l'alimentazione: vitamine e minerali. Questi nutrienti oltre a collaborare con gli enzimi si comportano generosamente cedendo elettroni ai radicali liberi 
rendendoli più stabili e quindi più innocui.



In questa battaglia difensiva è quindi importante intervenire su due fronti: controllare il nostro stile di vita e curare l'alimentazione.  A questo riguardo è fondamentale la qualità dei cibi: gli alimenti integrali contengono percentuali di vitamine e minerali maggiori rispetto agli alimenti raffinati; terreni trattati con pesticidi e fertilizzanti chimici, oltre che lasciarne residui sui vegetali, si impoveriscono di minerali; metodi e tempi di conservazione, lavaggio e cottura degli alimenti sono importanti per evitare una perdita di vitamine e minerali.

Scrivimi:dr.ssa Cristina Pisani

mercoledì 3 febbraio 2016

VOGLIAMO CHE IL NOSTRO CERVELLO FUNZIONI AL MEGLIO

VOGLIAMO CHE IL NOSTRO CERVELLO
FUNZIONI AL MEGLIO?
Eliminiamo il fumo, non esageriamo con l'alcool che va evitato nei bambini e giovani fino a 18 anni d'età, limitiamo il consumo di zuccheri semplici ad esempio dolci o bibite comprese le bevande ricche di caffeina. Forniamo attraverso il cibo tutti quei micronutrienti la cui carenza può alterare funzioni importanti del cervello e indurre depressione, ansia, disturbi dell'umore e del sonno. Bisogna fare attenzione agli anziani che possono soffrire spesso della carenza di alcuni nutrienti: vitamina C, vitamine del gruppo B, acidi grassi omega-3, minerali come il magnesio che è presente nei vegetali soprattutto foglie verdi oltre che nella frutta secca tipo mandorle, nei cereali integrali o crusca ed anche nel cioccolato amaro.
Per migliorare l'efficienza mentale, memoria, attenzione, apprendimento ed equilibrio dell'umore, sono fondamentali anche l'attività fisica, in particolare all'aria aperta, e l'esposizione alla luce del sole. Ambedue, moto e luce solare,agiscono su molteplici equilibri neuroendocrini favorendo ad esempio la produzione di endorfine che ci danno il senso di pace e tranquillità e la serotonina che oltre a modulare il tono dell'umore agisce sul senso di fame-sazietà e ritmo sonno-veglia.
I ballerini funamboli disegnati da Lia 92 anni

Scrivimi:dr.ssa Cristina Pisani